Abbazia di San Galgano 2013

Abbazia di San Galgano – Siena

Un’abbazia molto particolare, offre la possibilità di inquadrature particolari, a causa della mancanza del tetto.

A partire dal 1218 fu costruita, poco lontano dalla Rotonda, l’abbazia di San Galgano, dalle caratteristiche architettoniche goticocistercensi.
L’edificio è imponente e testimonia, così, la diffusione ed il grande seguito del culto di san Galgano, conosciuto anche come Galgano Guidotti (Chiusdino, 1148/1152 circa – Chiusdino, 30 novembre 1181), che fu un cavaliere vissuto in Toscana nel XII secolo, scegliendo una vita da eremita, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
La sua spada, confitta nel terreno roccioso nell’eremo che porta il suo nome, è meta di curiosi e devoti.
L’abbazia raggiunse, nel XIV secolo, una grande potenza, anche grazie alle immunità ed ai privilegi concessi da vari imperatori, tra i quali Federico II, ed alle munifiche donazioni ricevute; a ciò si aggiunse l’esenzione dalla decima da parte di papa Innocenzo III.
La ricchezza raggiunta nel Cinquecento fu tale da scatenare una contesa tra la Repubblica di Siena ed il Papato.
Papa Giulio II emise nel 1506 un interdetto contro Siena, che resistette ordinando ai sacerdoti la celebrazione regolare di tutte le funzioni liturgiche.
Dopo questo periodo di splendore, iniziò quella lenta decadenza che l’avrebbe ridotta ad un grandioso e mistico rudere. Sarebbe diventata cava di materiali edili, depredata ed abbandonata all’incuria degli uomini; si sarebbe arrivati a vendere le lastre di piombo che coprivano il tetto, esponendola così alle offese del tempo.
È proprio la mancanza del tetto, crollato nel 1768, che esalta l’articolazione e l’eleganza architettonica delle linee che si slanciano verso il cielo aperto, un inno alla spiritualità, accomunandola in questo alle abbazie di Melrose e di Kelso in Scozia, di Tintern in Galles, di Cashel in Irlanda, di Eldena in Germania e del Convento do Carmo a Lisbona